Buongiorno ragazze :)
Trascorrere una serata a casa incollata alla tv, mi ha fatto riflettere su un argomento importante che oggi voglio rendere oggetto del mio post.
Sembrerà lontano dal reale obiettivo dei nostri fashion blogs,ma in realtà non è così..anzi!
E' importante parlare della continua corsa alla perfezione da parte delle donne, quanto dei problemi che ne possono derivare. . Parliamo di chirurgia!
La chiamano estetica e plastica...io la distinguo tra chirurgia futile e necessaria.
Spesso scelte di questo genere derivano da un'insicurezza alla base che non permette di accettarci per quelle che siamo,ma altre volte molte donne sono costrette a ricorrervi per ricostruire volti sfigurati o scempi subiti.
Cominciamo dall'estetica..sicuramente tutte siamo capaci di trovare un difetto nel nostro corpo,ma a tutto c'è rimedio anche senza interventi.Anche perchè per quanto ci siano stati notevoli progressi,resta il pericolo costante durante e dopo.
Ma tante volte ci è capitato di sentire o vedere con i nostri occhi i numerosi ''errori''estetici che più che migliorare l'aspetto,lo hanno reso simile ad una caricatura -.-'
Ma non erano meglio naturali?????-.-'
Meglio una ruga in più, che operarsi al punto di modificare i connotati, non credete??-.-'
Vogliono migliorare il loro aspetto,più si sottopongono ad operazioni più vogliono rifarlo....e il risultato è un personaggio dei fumetti O.O
Purtroppo non tutti gli interventi sono effettuati per puro piacere estetico.
Spesso,come ho detto prima, se ne ha la necessità per diverse cause .
Ricordate la donna sparata in faccia dal marito per gelosia, rimasta con il volto imploso senza l'utilizzo di mascelle,naso e bocca?
Tante operazioni,anche se non ancora completate, le hanno almeno permesso di recuperare l'uso dei muscoli facciali e dell'apparato respiratorio.
O ancora quella donna in Francia ''mangiata'' dal suo cane che tentata di riprenderla da uno shock di ansiolitici..e per finire il caso che io ritengo più grave..
In Pakistan ed in Bangladesh, rifiutare una proposta di matrimonio, scegliere un marito contro il volere dei genitori, il portare una dote non soddisfacente, chiedere il divorzio sono solo alcuni dei motivi che espongono le donne alla vendetta di mariti, familiari, partner o spasimanti delusi; il mezzo: l'acido solforico, una sostanza di facile reperibilita', in vendita a poco prezzo in tutti i villaggi o estraibile dalle batterie. Si utilizza l'acido anche per risolvere le controversie tra le famiglie, per ottenere un terreno o una proprieta' e per contrasti politici ed economici.

Donna sfigurata
Il primo caso documentato di aggressione con l'acido risale al 1967quando una giovane donna venne colpita da un pretendente perche' la madre non accetto' la proposta matrimoniale dell'uomo.
In Afganistan anche il semplice volere andare a scuola espone le donne a questa crudele pratica punitiva.
A subire la violenza sono soprattutto donne tra i 13 e i 35 anni di eta', che dopo vengono spesso abbandonate dalla propria famiglia ed emarginate dalla comunita' d'origine, costrette a vivere in disparte e a subire, nel caso in cui si mostrino in pubblico, insulti e umiliazioni.
Queste aggressioni avvengono soprattutto nelle zone rurali e sono spesso organizzate in gruppo: la persona che si ritiene offesa, infatti, non opera mai sola, ma trova la complicita' di altri che l'aiutano a immobilizzare la vittima e a portare a segno la propria vendetta.
Il piu' delle volte questi reati restano impuniti.
La facilita' nel reperire l'acido, l'impunita' e la complicita' della struttura sociale, rende l'aggressione semplice da perpetrare e di facile emulazione.
Dal punto di vista medico, in Bangladesh, come negli altri paesi in cui e' in uso questa barbarie, mancano strutture adeguate. Il trattamento e' comunque lungo e costoso: in un anno e mezzo, la vittima deve compiere 6 o 7 operazioni facciali (per alcune ne sono necessari anche 30). In poche possono permettersi cure cosi' lunghe. E come se non bastasse queste ragazze rischiano non solo di aver un volto irriconoscibile, ma vanno incontro a danni irreparabili quali cecita' e sordita'.
C'è a chi è andata bene,chi ha reagito alla sofferenza,ha lottato ed è riuscita ad usufruire dei progressi della chirurgia,come questa donna a cui erano state amputate le orecchie e il naso per gelosia della famiglia del marito,che ora vive di nuovo una vita normale e sorridente..
Ma non si può dire la stessa cosa di altre donne che invece si sono piegate,sono state risucchiate dal vortice della depressione e sofferenza, ripudiate anche dalla famiglia,emarginate e lasciate morire....o peggio ancora SUICIDATE.
come questa ballerina ''uccisa due volte'': una volta dal marito,una volta togliendosi la vita definitivamente.